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Costituzione for dummies

Scritto da:

Elia Mercanzin

Il ministero dell’Istruzione ha siglato un protocollo d’intesa con l’Associazione nazionale dei partigiani.
L’accordo punta a “promuovere e sviluppare progetti didattici nelle scuole per divulgare i valori della Costituzione repubblicana e gli ideali di democrazia, libertà, solidarietà e pluralismo culturale”.

In sostanza, il governo che più di ogni altro sta stuprando la costituzione e gli ideali VERI della resistenza, svendendo al contempo la sovranità nazionale alla finanza mondialista, affida all’associazione dei partigiani il compito di trasmettere gli stessi valori calpestati alle giovani generazioni.
Un modo nuovo per insultare la memoria di coloro che onestamente hanno sacrificato la propria vita per una nazione libera e indipendente, fondata sul lavoro.

A me tutto ciò crea un mini cortocircuito cognitivo.
Siamo oltre i confini del grottesco.

“Questo accordo – ha sottolineato il Ministro Giannini – è uno strumento fondamentale per far comprendere a tutti gli studenti il valore della nostra Costituzione e l’importanza della memoria della Resistenza raccontata anche da chi l’ha vissuta in prima persona”.

Mi chiedo… Partigiani “originali” in grado raccontare in prima persona… quanti ce ne sono ancora?
Non credo moltissimi… e quelli che ci sono avranno tra gli 80 e i 90 anni… dubito andranno in giro per le scuole, in TUTTE le scuole.
Quindi.. la domanda è: chi andrà realmente a trasmettere il valore della nostra Costituzione?
Probabilmente associati più giovani (ammesso che esistano).. oppure qualche centinaio di laureati disoccupati ingaggiati appositamente allo scopo… insomma, un plotone di mercenari della memoria a senso unico.
Mercenari che propaganderanno la “verità” di una resistenza esclusivamente eroica, tacendo dei misfatti (via Rasella ad esempio..), cambi di casacca, tradimenti, processi sommari e sanguinose vendette.
Girerà quindi il solito copione manicheo che da 70 anni ci viene propinato, dipingendo come cattivi solo quelli in camicia nera e saluto romano, connotandoli esclusivamente con queste caratteristiche al punto tale che le nuove generazioni non riconosceranno la tirannia 2.0, quella in cui già siamo immersi, neppure quando avranno i ceppi alle caviglie (come sta già succedendo a quasi tutti gli italiani del resto).
Cosa non si fa per combattere la disoccupazione e rincoglionire le nuove generazioni (come se ce ne fosse bisogno).

D’altronde ogni nazione ha bisogno del proprio mito fondativo.. E noi abbiamo la Resistenza, null’altro.. essa va riciclata fedele a se stessa all’infinito purchè serva a legittimare lo status quo vigente.
Il filone è quello della recita di Benigni insomma… o delle stucchevoli comparsate di Saviano: celebrare ciò che più di tutto si sta calpestando.. Celebrando di riflesso chi di quell’eredità formalmente ne è custode (le istituzioni).
Una specie di subdolo bis-pensiero orwelliano inoculato tramite vettore apparentemente ineccepibile e legittimato a farlo oppure affascinante e seduttivo.

Fonte: http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ministero/cs240714

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